A Firenze, presso la Sezione dell’Associazione Archeosofica, Lungarno Guicciardini, 11/r, martedì 3 aprile alle ore 21 inizia un ciclo di incontri dal titolo “Viaggio nei luoghi del mistero”, con la conferenza dal titolo “L’enigma della Sfinge”. Relatore: Alessandro Mazzucchelli. Ingresso libero.
Dal termine egiziano Seshep-Ankh Atùm, “l’immagine vivente di Atùm”, derivò attraverso il greco il nome “Sfinge”, che ha poi assunto nel linguaggio moderno il significato di “impenetrabile”, “enigmatico”, “insondabile”.
Della Sfinge infatti si è parlato e scritto moltissimo con tesi e pareri contrastanti. Sebbene sia fatta risalire alla IV Dinastia non esiste alcun testo egizio dell’Antico Regno che la citi.
La sua remotissima antichità, come anche quella del Tempio edificato accanto, sembra risultare da molti elementi esaminati da vari ricercatori, fra i quali non ultima l’unità di misura utilizzata per la sua costruzione, come ha evidenziato Alessandro Benassai in diversi testi su questo argomento.
Chiamata dagli Egiziani “Hor-em-Akhet” cioè “Horo che è all’Orizzonte”, la Sfinge è un chiaro simbolo di resurrezione. Il volto umano che guarda il Sole che sorge rappresenta l’Uomo risorto, mentre il corpo di leone, sembiante della dea Sekhmet, immagine del fuoco di Rà, simbolizza il suo corpo immortale. Il volto umano raffigura quindi l’Uomo divino, al quale si assimila il Faraone, il Re dell’Egitto, dominatore della forza creatrice e distruttrice di Rà, personificata dalla Dea dalle sembianze di un leone.
Ne parleremo con Alessandro Mazzucchelli martedì 3 aprile. Vi aspettiamo anche con le vostre domande e curiosità!