Martedì 13 febbraio, alle ore 21, prosegue a Firenze presso la sede dell’Associazione Archeosofica, Lungarno Guicciardini 11/R, il ciclo di incontri dedicato a “La divinazione” con la conferenza di Gioni Chiocchetti dal titolo “Esperienze di radiestesia”. Ingresso libero.
L’Uomo, con sua complessa struttura psicofisica, è praticamente costituito della stessa sostanza psicofisica del Cosmo, nel quale è immerso come un palombaro e con il quale è indubbiamente in continuo contatto e interscambio fisico ed elettro-magnetico ma anche e soprattutto psichico-telepatico.
In questa profonda realtà si inserisce quella specifica metodologia di indagine sperimentale chiamata RADIESTESIA. Una disciplina che permette all’uomo di mettersi in contato con il mondo che lo circonda e lo compenetra, in un modo del tutto particolare, in quanto indipendente dal contato sensoriale, dai limiti di distanza e di tempo e dalla potenza degli attuali strumenti di osservazione.
Di fatti educando e sviluppando profondamente certe sensibilità che sono latenti nell’uomo e nella donna, cioè facoltà della mente quali l’astrazione, l’attenzione, la concentrazione, la visualizzazione, l’intuizione –che generalmente pensiamo di adoperare ma che in realtà sfioriamo appena nelle loro reali potenzialità- questa l’antica arte radiestesica consente l’accesso immediato a fonti di informazione che normalmente non percepiamo, mettendoci così in comunicazione diretta con tutto quello che vogliamo seriamente indagare, studiare e conoscere, ottenendo precise risposte a chiare e lecite domande!
il termine radiestesia significa sensibilità alle radiazioni. Più precisamente indica la percezione di particolari vibrazioni, onde, segnali emessi da qualsiasi oggetto, essere vivente o materia, radiazioni che vanno ben oltre a quello che i nostri 5 sensi e gli attuali strumenti riescono a percepire.
Di conseguenza il radiestesista è la persona che, per attitudine personale o costante allenamento, è dotata di questa meravigliosa sensibilità di natura mentale-psichica, che lo rende capace di mettersi volontariamente in sintonia e risonanza con le fonti emittenti radiazioni, poi mediante l’utilizzo di un particolare strumento, decifrare con chiarezza le informazioni ricevute.
Questo strumento è un normale oggetto di qualsiasi forma attaccato ad un filo od a una catenella, un semplice strumento conosciuto dalla fisica classica con il nome di pendolo, ma con il quale possiamo compiere qualsiasi tipo d’investigazione e di ricerca da vicino e da lontano, ottenendo risultati che hanno spesso dell’incredibile!
Ma come è possibile!? Abituati come siamo ai sofisticati mezzi e strumenti di ricerca si potrebbe di certo sospettare che si tratti di un gioco di prestigio, oppure autosuggestione o peggio ancora di fandonie e raggiri. In realtà la pratica della Radiestesia -eseguita con serietà e rigoroso metodo scientifico- non è niente di tutto questo, non è un gioco da tavolo o una strana attività di dubbia natura e finalità, ma una precisa metodologia pratica che permette di entrare, con piena lucidità e deliberazione, in comunicazione diretta con quel misterioso punto psichico di noi stessi chiamato subcosciente: “un luogo della nostra psiche” situato appena fuori dalla coscienza in cui sono situate informazioni che vanno oltre la coscienza sensoriale e razionale.
A queste informazioni possiamo accedere con le tecniche radiestesiche in quanto permettono di gettare come un “collegamento radio” con il subcosciente e da esso avere delle risposte a chiare domande tradotte alla nostra parte cosciente… ma come?!
Proprio mediante il pendolo tenuto in mano dallo sperimentatore, il quale viene mosso esclusivamente da micro-impulsi neuromuscolari involontari dettati e pilotati dal subcosciente stesso, movimenti convenzionali che evidenziano delle semplici ed essenziali risposte binarie SI/NO a precisi quesiti. Pertanto il pendolo non ha niente di “magico”, ma è solo un utile mezzo per stabilire un rapido e chiaro contatto con questa parte nascosta ed interiore di noi stessi e tradurne le informazioni.
Le esplorazioni che possiamo fare non hanno praticamente confini, se non quelli che mettiamo noi perché magari non concepiamo possibile che possa funzionare, o perché non abbiamo abbastanza conoscenza di noi stessi e la comprensione sull’argomento è scarsa e superficiale, o perché la tecnica usata potrebbe essere approssimativa.
Comunque questa spinosa e discussa questione radiestesica -come tante altre cose- non è tanto questione di credere o non credere, in quanto il tutto si risolve con l’esperimento, i dubbi, peraltro leciti, si dissolvono solo con la prova e l’esperienza! Ed è quello che proponiamo ed invitiamo a fare insieme seguendo il metodo descritto da Tommaso Palamidessi nel suo manuale: Le meraviglie della radiestesia.
Per saperne di più vi aspettiamo martedì anche con le vostre domande e curiosità!