Giovedì 26 ottobre alle ore 18, presso la sede dell’Associazione, Lungarno Guicciardini 11/r, inizia un nuovo Corso di Meditazione in 8 lezioni che terminerà giovedì 14 dicembre. Ogni lezione, della durata di un’ora e 50 minuti circa, prevede una breve parte teorica di spiegazione e diversi esercizi pratici progressivi.
In tutti i tempi gli asceti, i santi e gli illuminati hanno cercato, sperimentato e proposto ai loro discepoli e a tutti i desiderosi di vita spirituale vie, metodi e pratiche per il risveglio della coscienza ed il contatto con le realtà superiori …
Basta pensare allo Yoga dell’India, alle pratiche nei monasteri Esseni in Palestina, alla preghiera incessante nel cuore dell’Esicasmo cristiano, tutti hanno sviluppato delle tecniche che, in una parola, possiamo definire di meditazione profonda, strumento principe per l’apertura di nuovi sensi spirituali: i Centri psichici o di forza, chiamati Chakra in India.
Che cosa sono questi Centri? In quale parte del corpo o dell’anima si trovano? Sono 7, 12 o ancora latenti in attesa di essere risvegliati? Quale funzione svolgono ai fini dello sviluppo individuale, mistico e spirituale?
Tommaso Palamidessi nella sua vasta esperienza esoterica ha sperimentato e scelto il meglio delle tecniche e pratiche dell’Oriente e dell’Occidente per il risveglio interiore rinnovandole e perfezionandole per la scuola di Archeosofia.
Su questa solida base si sviluppa il Corso di meditazione – esperienze per il risveglio interiore.
Partendo da esercizi semplici e graduali che favoriscono il controllo corporeo e mentale, con le posture adatte ed il sostegno della respirazione ritmata, si arriva ben presto a sviluppare l’attenzione e la concentrazione che, prolungate, diverranno meditazione.
Nella pratica della meditazione infatti ci sono delle fasi: la prima conquista è arrivare a calmare la mente, a concentrarla e fissarla su un punto senza distrazione. La realizzazione di queste facoltà rende anche possibili le sperimentazioni di fenomeni non comuni come la telepatia, la memoria delle vite passate, l’indagine nei mondi soprasensibili, ecc.
Per fissare l’attenzione e dirigerla verso l’oggetto della meditazione i supporti visivi e mentali sono di grande importanza e per questo tradizionalmente si utilizzano diagrammi, immagini e icone, che orientano e ordinano la mente per lanciarla come una freccia verso il bersaglio che si vuole raggiungere. Di grande valore è poi l’uso di parole di forza espresse in una lingua sacra, che hanno il potere di mettere in risonanza lo spirito umano con lo Spirito Divino.
La meditazione prolungata su un centro di forza psichico o chakra, su di un simbolo ricco di significato tradizionale, porterà nel tempo al risveglio della coscienza spirituale, alla conoscenza intuitiva, fino ad arrivare alla contemplazione che è unione intima e vera con ciò su cui si medita, perché “la meditazione archeosofica è il risveglio dell’anima come un candido fiore di loto che sboccia al sole di Dio” (T. Palamidessi “Guida all’astrazione, concentrazione e meditazione” Quaderno n. 9 di Archeosofia).
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