A Firenze, presso la sezione dell’Associazione Archeosofica, Lungarno Guicciardini 11/r, Venerdì 16 Dicembre, alle ore 21, un nuovo appuntamento con l’arte iconografica con la conferenza di Gioni Chiocchetti progettista, autore di diversi libri sulla geometria sacra e di Alessandro Mazzucchelli, storico dell’arte medievale, dal titolo “La geometria segreta dell’icona”. Ingresso libero.
Quando i maestri iconografi dipingevano un icona non si limitavano ad applicare i normali canoni estetici e tecniche di pittura, in quanto la composizione delle immagini sacre è un arte teocentrica e come tale non può che essere regolata da leggi oggettive e assolute, in risonanza quindi con i principi e gli archetipi della creazione, principi che il vero Iconografo deve conoscere, intendere ed utilizzare con sapienza, esperienza ed abilità….
In virtù di questo, l’opera viene realizzata seguendo precisi precetti tecnici relativi a come preparare la tavola, i pigmenti dei colori e come applicarli, guidati da antichi canoni estetici di natura simbolica che riguardano le proporzioni del disegno e il simbolismo dei colori; regole particolari lungamente meditate e applicate da generazioni di pittori ispirati e dotti e quindi trasmesse per gran parte in maniera orale da maestro a discepolo.
Però alcune di queste regole tecnico-simboliche sono giunte fino a noi attraverso la traduzione dei manoscritti bizantini d’iconografia e quindi illustrate e commentate da diversi autori che con i loro studi hanno dedotto, fra le altre cose, che il disegno dell’icona è come fosse sostenuto da una segreta struttura invisibile a matrice geometrica che sembrerebbe indicare sia le dimensioni fondamentali, che veicolare le proporzioni ideali dell’opera e la disposizione dell’insieme.
Di fatto, se ci armiamo di compasso e righello, effettivamente ad un attento studio di un’icona, possiamo riuscire a intravedere veramente delle caratteristiche e delle matrici geometriche nascoste nel dipinto.
E qui si pone la questione che è un po’ al centro dell’incontro: queste filigrane geometriche che a volte emergono dall’analisi di un icona, hanno solo una valenza estetica e pratica o veicolano particolari e volute informazioni sapienziali sul bianco alabastro della tavola?!
Questo misterioso doppio aspetto artistico-mistico espresso dalla geometria utilizzato dall’iconografo, è ben riassunto in questa massima: Il pittore di icone deve lavorare secondo proporzioni che devono essere al contempo artistiche e sapienti.
L’argomento è ampiamente dibattuto e discusso da molti studiosi ma senza definire completamente e con chiarezza la questione… vediamo se riusciamo a dare una mano per fare un po’ di chiarezza su questo affascinante connubio esistente fra un dipinto iconografico e l’arte della geometria.
Un’occasione quindi per avvicinarsi all’arte da un punto di vista “diverso”! Per chi vuole poi cimentarsi in pratica con il disegno e la pittura, Sabato 17 e Domenica 18 Dicembre dalle 10 alle 18, 3° Workshop del programma della Scuola per il 2016/2017 che è consultabile a questo link Corso di pittura iconografica 2016/2017
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