Martedì 23 Giugno alle ore 21.15, prosegue il ciclo dedicato a “La Via dei Misteri” con un incontro dedicato a “I Misteri di Mithra”. Relatrice: Fiorenza Mascione. Ingresso libero.
La religione di Mithra, di origine Iraniana, fu importata nell’Impero dai legionari romani e diffusa dal primo secolo in concomitanza con il Cristianesimo nascente.
Il culto di Mithra è un culto del Dio Solare, celebrato in santuari sotterranei, che riproducevano l’aspetto della grotta oppure in grotte naturali adattate, i famosi Mitrei.Ricchi di suggestione per la collocazione sotterranea e i simboli astrali, erano presenti nelle diverse regioni dell’Impero, molti a Roma e Ostia antica. Alcuni di essi conservano ancora gli antichi simboli del rito.
Gli Iniziati, che avevano dei segni segreti di riconoscimento, costituivano una gerarchia di sette gradi: Corvo (corax); Occulto (cryphios); Soldato (miles); Leone (leo); Persiano (perses); Corriere del Sole (heliodromus); Padre (pater).
L’iniziazione mitriaca era riservata agli uomini, il culto era diffuso soprattutto tra i soldati delle legioni e chi voleva partecipare era sottoposto a prove severissime.
Nell’incontro di martedì sera parleremo dell’origine di questo culto che affonda le sue radici nella antica rivelazione di Zoroastro e ne conserva alcuni aspetti originari; il mithraismo si sviluppò infatti sopratutto nel sud ovest della regione iranica, a contatto con elementi ellenistici dell?Anatolia e attraverso il centro culturale di Babilonia. derivando la sua conoscenza cosmologica e astrologica dai Caldei, i massimi sapienti antichi dei fatti celesti: il percorso attraverso i 7 gradi infatti, si riferisce ai 7 cieli planetari.
Molte sono le analogie con i misteri cristiani: come il cristianesimo, il mithraismo interponeva un mediatore fra la Divinità suprema e l’uomo. Le similitudini e le differenze con il cristianesimo delle origini costituirono argomento di dispute e lotte con la Chiesa dei primi secoli. Molti mitrei vennero trasformati in basiliche a volte dedicate al culto di Michele Arcangelo, il capo delle armate celesti, conservando così parte del simbolismo arcano dei misteri del dio guerriero.
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